La Punta Linke con i suoi 3.632 metri di altitudine fu uno dei centri nevralgici più alti e più importanti del fronte occidentale durante la Prima Guerra Mondiale, qui chiamata anche «Guerra Bianca», in quanto disputata tra le nevi ed i ghiacciai eterni del gruppo Ortles-Cevedale. Sotto la Punta Linke, il ghiaccio ha conservato una grande quantità di reperti bellici che restituiscono dei dati straordinari sulla vita in guerra a quelle altitudini, dando così la possibilità di realizzare un itinerario museale in quota che consenta il contatto fisico con gli ambienti che videro lo svolgersi drammatico di quei lontani eventi, creando più di qualsiasi allestimento espositivo un forte impatto emotivo.
Niente più della visita diretta alle testimonianze ancora esistenti sul terreno suscita forti emozioni e grande interesse. Tanto più se i resti di quei drammatici giorni si trovano ad oltre 3.000 metri di altitudine, caso unico in Europa. Grazie ai recenti interventi di recupero volti a preservare l’integrità del sito, è stato possibile raccogliere dati straordinari sull’esperienza della guerra in alta montagna e restituirli al pubblico attraverso un eccezionale allestimento museale in quota, aperto al pubblico dal mese di luglio 2014 e visitabile, in compagnia di una guida e con attrezzatura di alta montagna.